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La differenziata: farla, e farla bene

>> venerdì 16 gennaio 2009

Spesso mi è capitato sentir uscire dalle bocche delle persone lamentele riguardo la differenziata (parlo del mio comune, ovvero quello di Cagliari). Ci si lamenta sopratutto del fatto che i cassonetti siano chiusi e che i rifiuti debbano essere buttati attraverso le apposite fessure, spesso troppo piccole per contenere lo scarto del cittadino

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Succede quindi che si creino delle vere e proprie montagne di scartumi che oltre a ingombrare la strada, danno un tocco estetico decisamente poco graziato.
Quindi ecco intervienire una campagna del comune, che ci invita a fare uno sforzo a non creare simili orrori per le strade. Lo slogan afferma: "Non lasciarlo per strada, cadrà nell'indifferenza". e quindi entrando nello specifico ci da dei suggerimenti:


QUANDOCONFERISCI I RIFIUTI DEVI FARE ATTENZIONE A:

Scegliere il cassonetto giusto per ogni tipologia, chiudere bene i sacchetti e rispettare gli orari per il conferimento. Se il cassonetto è momentaneamente pieno, fai un ulteriore sforzo e cercane uno vuoto nelle vicinanze. Riduci il più possibile il volume di ciò che butti: schiaccia gli scatoloni, imballaggi e le bottiglie di plastica. Non lasciare mai i rifiuti fuori dal cassonetto perchè altrimenti tutto andrà nell'indifferenziata e il tuo sforzo per la divisione sarà stato inutile.



Questo è il messaggio che lo slogan vuole farci arrivare. Bisogna ammettere che non essendo ancora un'abitutine per tutti, chiedere questi ulteriori sforzi può rivelarsi scoraggiante per i differienzatori. Personalmente mi sento di dissentire dal caso del cassonetto chiuso, ma queste sono le loro regole, è purtroppo si sa, come si suol dire sono loro ad avere il coltello dalla parte del manico, e se facciamo uno sforzo per aiutare il pianeta con questa raccolta, allora tanto vale farlo fino in fondo.

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In U.S.A. tutti uniti per le batterie

>> mercoledì 7 gennaio 2009

Le batterie sono uno dei rifiuti più difficile da smaltire, ma oggi non si parlerà di questo problema persistente, ma del loro utilizzo come fonte di energia alternativa. Infatti è da tempo che si progettano per esempio autovetture elettriche, per far si che si vadano a sostituire a quelle attuali che consumano il gasolio (il petrolio è una fonte di energia esauribile) e che inquinano l'aria che respiriamo. questo è un articolo che ci fa vedere, come anche una grande nzaione come gli Stati Uniti si sta mobilitando per generare un cambiamento nel settore automobilistico.

Costruire batterie di nuova generazione per le auto elettriche del prossimo futuro, riconquistando terreno in un settore di strategica importanza. Con questo obiettivo, quattordici tra i maggiori produttori di tecnologia degli Stati Uniti si sono appena uniti in consorzio, chiedendo al governo federale un finanziamento da un miliardo. I soldi dovrebbero servire alla costruzione di un impianto di produzione all'avanguardia.
In futuro, spiegano gli esperti, le tecnologie collegate alla progettazione e alla costruzione delle batterie per auto elettriche potrebbero assumere un'importanza strategica comparabile a quella che il petrolio ha oggi. Solo che, come racconta il Wall Street Journal, gli Stati Uniti hanno accumulato un consistente ritardo nella ricerca e nella manifattura degli apparecchi a ioni di litio, la tecnologia chiave in questo settore.

In realtà, si spiega in un report scientifico ripreso dallo stesso WSJ, gran parte delle tecnologie impiegate nelle batterie a ioni di litio attuali sono state concepite e sviluppate da aziende statunitensi. Solo che, dopo un lungo periodo di predominio, le corporation a stelle e strisce si sono progressivamente allontanate dal comparto, che non ritenevano più sufficientemente redditizio. A questo punto, il loro posto è stato preso dalle aziende dell'estremo oriente, che impiegano le batterie per rifornire il contiguo mercato della consumer electronics. Ora, in ragione della specializzazione acquisita e dei più ridotti costi di manodopera, il vantaggio competitivo asiatico continua a crescere: in Cina esisterebbero oltre 40 fabbriche specializzate nelle tecnologie a ioni di litio, contro nessuna negli Stati Uniti.


Da qui la spinta alla creazione del raggruppamento, cui hanno già aderito grandi realtà come 3M, Johnson Controls, Enersys, nonché i principali laboratori di ricerca federali. La scelta consortile consente di abbattere parte degli costi di R&D e produzione delle nuove batterie - inavvicinabili per le singole aziende - e aumenta anche la probabilità di finanziamento pubblico, giacché mette l'amministrazione in condizione di concentrare tutti i fondi su un singolo progetto, senza per questo scontentare nessuno.
Dal punto di vista operativo, lo snodo fondamentale del programma è la costruzione di un sito produttivo centralizzato dove realizzare le componenti base delle batterie a ioni per tutti i soci del consorzio. Da qui, i semilavorati verrebbero poi inviati alle fabbriche delle singole aziende, che provvederebbero a innestare su di essi i circuiti elettronici e gli altri add-on necessari per la commercializzazione. Per far partire l'impianto consortile, stimano i progettisti, dovrebbero essere necessari tra 1 e 2 miliardi di dollari.

Le batterie a ioni di litio, documenta Cnet, sono le componenti più costose nella realizzazione di automobili elettriche, da cui l'esigenza dei produttori statunitensi di raggiungere un sufficiente grado di autonomia nella loro realizzazione. Il produttore cinese BYD ha recentemente annunciato la volontà di esportare negli USA i propri modelli di auto a corrente, mentre quelli di Ford e General Motors non saranno in commercio fino al 2010.

Solo la scorsa settimana, l'ex CEO di Intel Andy Grove aveva denunciato la necessità per le aziende americane di investire in modo più convinto sulle energie verdi per l'automotive. Secondo Grove, anche la stessa Intel potrebbe trarre vantaggio dalla partecipazione a questo tipo di iniziative, sopratutto in un'ottica di diversificazione del proprio business

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FONTE: Punto Informatico

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Guida ai simboli di Pericolo

>> venerdì 2 gennaio 2009


Quante volte vi sarà capitato di vedere nel retro di qualche confezione di detersivo o spray insetticida dei simboli arancioni?! Il significato di alcuni di questi è facilmente intuibile, ma di altri può sfuggirci.

 

Sono simboli di rischio chimico che vengono stampati sulle etichette dei prodotti chimici e che servono ad indicare i rischi a cui si è sottoposti nel maneggiarli. I simboli sono di colore nero in un quadrato arancione incorniciato di nero.


Ecco quindi che può tornare utile uno specchietto, che ci aiuti a ricordare il significato corrispondente ad ogni simbolo:




Nocivo NOCIVO (Xn): sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono implicare rischi, per la slute, di gravità limitata, e raramente la morte.

irritante IRRITANTE (Xi): sostanze o preparazioni non corrosive che, al contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose possono espletare un'azione irritante.


esplosivo ESPLISVO (E): sostanze, preparazioni o prodotti che possono esplodere in determinate condizioni come: urti, calore, scintille.


Tossico TOSSICO (T), MOLTO TOSSICO (+T): sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o penetrazione nella pelle, possono implicare rischi gravi, acuti o cronici, e anche la morte.


Corrosivo CORROSIVO (C): sostanze chimiche che causano la distruzione dei tessuti viventi e/o materiali inerenti.


Pericoloso Ambiente PERICOLOSO PER L'AMBIENTE (N): sostanze nocive per l'ambiente acquatico e per l'ambiente terrestre (fauna, flora, atmosfera) o che a lungo termine hanno effetto dannoso.


infiammabile INFIAMMABILE (F), ESTREMAMENTE INFIAMMABILE (+F)

: sostanze infiammabili in presenza di fonti di accensione (ad esempio fonti di calore).


Comburente COMBURENTE (O): sostanze ossidanti che possono infiammare materiale combustibile o alimentare incendi già in atto rendendo più difficili le operazioni di spegnimento.



CONSIGLIO: Questi simboli ci mettono sull'attenti, evitando dei pericoli per noi stessi, ma ci suggeriscono anche il danno che possono causare all'ambiente. teniamoli bene a mente.



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