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IL NUCLEARE, PASSO IN AVANTO O PASSO INDIETRO?

>> domenica 8 marzo 2009


In queste settimane uno degli argomenti sulla bocca di tutti gli abitanti dello stivale è sicuramente la questione degli impianti nucleari in Italia, frutto di un accordo con i cugini francesi. Dovrebbero risultare compiute infatti entro il 2020 quattro centrali nucleari di nuova generazione.
Inutile dire che EcoGravity prende una posizione contraria a questa direzione, dato che queste nuove centrali, oltre che inquinanti, sono anche più pericolose sul lato della sicurezza e delle scorie, rispetto a quelle di vecchia generazione

.

Ho pensato quindi di riportare una lettera pubblicata la scorsa settimana su "Il Sardegna" quotidiano locale dell'isola omonima, che abbraccia questo discorso in maniera completa e razionale, risultando allo stesso tempo chiaro per la comprensione di tutti.




UNA SPADA SULLA NOSTRA TESTA



Secondo la rivista di tecnologia statunitense “Wired”, l'intero fabbisogno elettrico Italiano potrebbe essere soddisfatto da una superficie di pannelli fotovoltaici uguale a quella della provincia di Piacenza: 2400 Kmq mentre per soddisfare l'intero pianeta basterebbe una superficie più piccola del Portogallo. Con le nuove nanotecnologie, queste superfici possono essere assai ridotte.

A che ci serve il nucleare? E' ammissibile mettere a rischio enormi territori per migliaia d'anni con una tecnologia che ha prodotto danni incalcolabili in passato? L'elemento che verrà usato nelle centrali nucleari italiane sarà l'uranio 235, un isotopo che perde solo la metà della sua pericolosità dopo 700 milioni di anni. Sento dire da diverse persone che siamo a rischio a causa delle vicine centrali francesi e in caso d'incidente verremo comunque colpiti dalla nube radioattiva: è senz'altro vero, ma è appurato che ci sono diversi livelli di contaminazione (vedi Chernobyl), i danni maggiori si sono avuti in un'area vasta, ma nell'ordine delle decine di km dalla centrale. Sono certo che la Sardegna avrà il “privilegio” di ospitare una o più centrali nucleari con in omaggio una bella quantità di scorie d'oltralpe, mi addolora non poter fare nulla per garantire ai miei figli, ai loro figli e ai figli dei loro figli, un'esistenza senza la spada di Damocle del nucleare sospesa sulla testa.



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